domenica 13 maggio 2018

Immobili:prezzi in calo per il sesto anno consecutivo

Salve amici.
Come abbiamo già scritto, nonostante l'anno scorso i volumi delle compravendite siano aumentati del 5,1% per il settore residenziale, il 2017 è stato il sesto anno consecutivo in cui si è registrato un calo dei prezzi, pari a -0,4% secondo i dati Istat. Un po’ meglio rispetto all’anno precedente, quando la variazione sul 2015 era stata pari a -0,8%, ma certamente è ancora il momento giusto per acquistare.
Da analizzare è il gap tra il residenziale di nuova costruzione e quello usato. Infatti, l'usato nel 2017 segna un calo di valore dello 0,6%, mentre i prezzi delle nuove abitazioni perdono solo lo 0,1%. Dal 2010 il calo del nuovo è stato dell’1,4% contro il 20,5% dell’usato.
Il motivo principale di questa incredibile disparità va rintracciato nell’inadeguatezza del patrimonio immobiliare italiano rispetto alle nuove esigenze della domanda, in particolare nell’importanza data dagli acquirenti sia ai bassi costi di gestione e di manutenzione, sia al comfort degli ambienti, sia alla sicurezza: tutte caratteristiche che difficilmente sono riscontrabili negli immobili datati. 
Inoltre, gli immobili usati si adattano più difficilmente ai cambiamenti demografici e di conseguenza ai mutamenti nella domanda. Il numero sempre più alto di nuclei familiari composti da single e coppie senza figli richiede soluzioni di piccola metratura, mentre solo una abitazione in vendita su quattro è costituita da una sola camera da letto, e questo vale specialmente per l'usato.
Quest'anno dovrebbe esserci l'inversione di tendenza sull'intero comparto immobiliare e le previsioni parlano di volumi delle compravendite in crescita dal 2% al 4%, mentre i prezzi degli alloggi dovrebbero rimanere genericamente stabili Quindi un segno positivo, almeno per chi vende, per la prima volta da sette anni a questa parte.
Milano e Firenze sono le grandi città con le prospettive migliori e prezzi attesi in aumento dall’1% al 3%, mentre a Bologna, Napoli, Palermo e Verona l’incremento atteso è fino al 2%. Gli aumenti dei prezzi coinvolgeranno anche realtà più piccole come Brescia, Monza, Oristano, Pescara, Pistoia e Savona. A Roma, Torino e Bari non sono previsti invece innalzamenti dei valori.
Giuseppe Antonelli di Meta immobiliare