domenica 22 aprile 2018

Perché i prezzi delle case non risalgono.

Salve amici.
Secondo l’Eurostat, l’Italia è l’unico Paese europeo che non ha ancora visto un'inversione di tendenza dei prezzi degli immobili in vendita. Nonostante il piccolo miglioramento negli ultimi mesi del 2017, di fatto i prezzi delle case italiane registrano ancora un segno meno su base annua: questo mese l’Istat ha diffuso nuovi dati certificando infatti un calo dello 0,3% nell’ultimo trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un +0,1% rispetto al terzo trimestre (dovuto però alle nuove costruzioni). In tutto il 2017 le quotazioni sono scese dello 0,4% sfiorando i 543mila acquisti.
Nonostante alcuni segni positivi ci siano stati, per esempio a Milano e nelle zone più richieste delle grandi città del nord, la risalita prevista dagli analisti non si è ancora verificata, a differenza degli altri paesi europei.
La ricerca delle cause è puttosto complessa e articolata.
- Innanzi tutto bisogna considerare la situazione del nostro Paese negli ultimi anni, vale a dire bassa crescita del Pil e dell’occupazione, turbolenze dei mercati finanziari anche per la debolezza del sistema bancario, domanda immobiliare indebolita a causa del potere d'acquisto più basso e della bassa fiducia, congiuntamente a un lungo periodo di stretta creditizia. Il che significa che la domanda non è in grado di sostenere prezzi più elevati degli attuali e resta soprattutto legata alla prima casa.  
- Se poi si considera che il tradizionale attaccamento al mattone da parte dei proprietari italiani, non disposti ad abbassare subito le loro pretese sul mercato, ha impedito un veloce crollo delle quotazioni come spesso è successo all’estero dopo la crisi subprime del 2008, va da sé che, come il processo di calo è stato più lento che altrove, così sta succedendo anche con la risalita. 
- L’eccesso di offerta da smaltire, inoltre, causata dalle compravendite dimezzate e dal peso fiscale che spinge a liberarsi degli immobili, si sta rivelando più alto del previsto. 
Insomma, non è un luogo comune se diciamo che l'Italia rimane comunque un passo indietro rispetto al resto dell'Europa anche nel settore immobiliare. Condizioni economico-finanziare non ideali, certo, ma è anche la mentalità poco incline all'adattamento a determinare questa situazione. Il popolo di risparmiatori e di proprietari di prima casa si ritrova al palo, in attesa che un nuovo salvatore illuminato scenda a salvarlo da tasse e incertezze.

Giuseppe Antonelli

domenica 8 aprile 2018

La scelta della giusta agenzia immobiliare.

Salve amici.
Abbiamo già parlato della figura dell'agente immobiliare e di come si guadagna da vivere. Affrontiamo ora il problema di come scegliere l'agente giusto in mezzo all'oceano delle offerte e degli annunci in mezzo al quale, diciamolo francamente, è facile perdersi.
Chi deve vendere o comprare casa ha già un problema non da poco da gestire; lo scoraggiamento di fronte alla possibilità di incappare nell'agenzia sbagliata e il non sapere come distinguere l'agente serio da quello evitabile possono essere fattori di stress che in certi casi di conducono alla rinuncia.
Ecco i criteri secondo i quali scegliere la giusta agenzia:
- Per prima cosa diciamo che bisogna rivolgersi sempre a uno specialista e non a familiari o amici che non svolgano questa attività professionalmente.
- In secondo luogo bisogna affidarsi a un comprovato esperto della zona in cui si trova o si vorrebbe trovare l'immobile. Prima di scegliere il proprio consulente immobiliare è bene domandare in zona o chiedere le referenze. Essere rinomato in zona, così come avere un sito web ben fatto e curato, è già un primo indizio di affidabilità e un buon criterio per valutarne serietà e onestà.
- A volte appartenere a una catena di franchising è garanzia di professionalità, qualità e competenza, ma non sempre. Anche per questo è meglio informarsi prima in zona.
- Assolutamente non bisogna basare la propria scelta sul fatto che un agente offra un compenso più basso rispetto a un altro – tenete sempre presente che l'agenzia paga lo spazio pubblicitario per promuovere il proprio immobile e questo ha un costo – o sul fatto che, pur di accaparrarsi il cliente, l'agente fornisca un prezzo più alto di vendita solo per sedurlo: tutti vorrebbero vendere la propria casa a un buon prezzo, ma è pur vero che bisogna rispettare le quote del mercato immobiliare! 
- Ricordatevi sempre che un buon agente immobiliare conosce bene il mercato immobiliare, nel quale può vantare un'esperienza duratura e approfondita; quindi non perderà tempo con persone che non vogliono o non possono comprare, né con proprietari velleitari con richieste assolutamente fuori da ogni realistica prospettiva. 
- Considerate anche che la professione immobiliare richiede un aggiornamento continuo: se il professionista segue corsi e seminari, avete un buon requisito su cui fondare il vostro giudizio.  
Esistono dunque criteri oggettivi e tutto sommato semplici per valutare un agente e ridurre al minimo i rischi di incappare in soggetti poco professionali o comunque non rispondenti alle proprie esigenze. L'importante è non limitarsi alle apparenze e non lasciarsi trasportare dalla fretta o dall'ingenuità, che in una transazione immobiliare non sono mai consigliabili.
Giuseppe Antonelli